Amelia che sapeva volare | TEATRO

Amelia che sapeva volare

È passata alla storia per essere stata la prima donna ad attraversare in solitaria l’Oceano Atlantico nel 1932 per poi comparire sembra su un’isola deserta del Pacifico, nel 1937, mentre era in volo per la sua ultima impresa: il giro del mondo. Lei è Amelia Earhart la protagonista dello spettacolo “Amelia, storia di una donna straordinaria” che si terrà il 3 marzo, alle ore 20.00, al Teatro Comunale di Tione nelle Giudicarie. SI tratta di un progetto a cura della Scuola di Musica “I Minipolifonici” di Trento realizzato in collaborazione con la collaborazione della Scuola Musicale Giudicarie con il contributo di Fondazione Caritro . Le musiche di Valentina Massetti si intrecceranno con l’interpretazione di Giulia Panozzo, solista nel ruolo di Amelia, con Coro Voci Bianche “I Minipolifonici” guidata da Annalia Nardelli, maestra del coro e con l’Orchestra Giovanile “I Minipolifonici” forgiata dai docenti preparatori, Andrea Marmolejo, Cristiana Torri e Flora Vedovelli con Stefano Chicco, direttore. La regia dello spettacolo è affidata a Jacopo Laurino e Elena Galvani mentre le luci sono di Loris Ghezzi. L’opera “Amelia” è stata scritta da Valentina Massetti per la scuola di musica dove lavora, I Minipolifonici di Trento, dedicandola ai ragazzi del coro e dell’orchestra che l’avrebbero cantata e suonata. Per scrivere un’opera per ragazzi è importante conoscere le caratteristiche e le possibilità tecniche delle voci e degli strumenti coinvolti. Ovviamente è anche importante che possano imparare e divertirsi e per questo Valentina ha scelto come testo dell’opera “Amelia che sapeva volare”, un libro di Mara Dal Corso, con illustrazioni di Daniela Volpari, (Giralangolo, Edt, Torino) che racconta la storia di una bambina di 10 anni con un grande sogno nel cassetto, quello di volare. La storia è quella di Amelia Earhart nata ad Atchinson, in Kansas, il 24 luglio 1897 e passa la sua infanzia tra il Kansas, nella casa dei nonni, e l’Iowa, dove vivono i genitori. Anticonformista fin da piccola, con la sorellina Muriel scorrazza per i campi, colleziona rane, va a caccia di farfalle notturne e ama portare i pantaloni e tagliare corti i capelli, come i bambini più grandi. All’età di sette anni, con l’aiuto di uno zio costruisce vicino al capanno degli attrezzi una piccola rampa e, utilizzando una cassetta di legno, si lancia nel vuoto ruzzolando a terra e sbucciandosi le ginocchia. Ma questo non le impedisce di continuare a sognare, perché volare è la sola cosa capace di riempirle la testa, il corpo, il cuore, come lei stessa dirà più tardi quando finalmente comincerà a pilotare. Che volare sarà parte della sua vita lo decide a dieci anni, nel vedere alto in cielo il suo primo aeroplano, alla Fiera dello Iowa. Ma il suo primo aeroplano le arriverà come regalo della mamma per il venticinquesimo compleanno: un piccolo aereo usato che Amelia dipingerà di giallo. Lo chiamerà Canary. Da quel giorno Amelia non smetterà più: sui giornali si raccontano le sue straordinarie imprese, diventa famosa, sulle riviste di moda si pubblicano sue foto e interviste. Attenta tanto alla comodità quanto all’estetica, disegna anche una linea d’abbigliamento sportiva che porta il suo nome. L’ingresso allo spettacolo “Amelia” è gratuito sino ad esaurimento posti.